L’origine dei Grigi

Teoria dell’origine dai cetacei

La seguente intrigante ipotesi può essere fatta basandoci sulla apparenza fisica dei Grigi : essi discendono da una forma di vita simile ai delfini o ai cetacei.

Vi sono diverse ragioni alla base di tale supposizione. La risposta può essere rinvenuta nelle affinità fisiche e comportamentali tra i cetacei ed i Grigi.

•  Aspetto fisico ed analogie

Esaminiamo in primo luogo le caratteristiche fisiche. La pelle dei Grigi è molto simile a quella dei delfini sia nella consistenza che, in molti casi, nella colorazione.

Sulla Terra i cetacei hanno sviluppato gambe e braccia per funzionare sulla terraferma, ma quando essi sono ritornati agli oceani, le appendici ormai inutili si sono evolute in pinne e code. Analisi effettuate dagli scienziati con i raggi x mostrano chiaramente come le appendici nei moderni delfini e balene sono paragonabili, nella struttura scheletrica, a quelle dei mammiferi terrestri per collocazione e tipo di ossa. E’ possibile che i Grigi si siano evoluti più di quanto non abbiano fatto i delfini terrestri, ma in seguito non sono ritornati al loro ambiente naturale, gli oceani, ma hanno continuato ad evolversi come i mammiferi della terraferma. Consideriamo ora la forma del cranio : i Grigi possiedono un cranio largo ed arrotondato nella parte anteriore e posteriore. Un esame del cranio dei delfini mostra la medesima singolare caratteristica. Gli occhi dei Grigi vengono descritti come larghi e neri e muniti di quella che appare essere una membrana protettiva esterna adatta a proteggere gli occhi sott’acqua.

Molti animali terrestri ed acquatici hanno sviluppato protezioni esterne degli occhi per un uso subacqueo. Può darsi che nei Grigi quella osservata sia una struttura vestigiale (tipo il coccige negli esseri umani), ormai anacronistica, che la specie ha mantenuto nel corso della sua evoluzione forse per scopi protettivi (dobbiamo però ricordare, ad onor del vero, che secondo alcuni sono strutture artificiali aventi lo scopo di proteggere gli occhi dei Grigi dalla luminosità terrestre che è molto più intensa rispetto a quella del pianeta di origine di questi esseri.

Un altro fattore è la colorazione scura di questi “schermi protettivi”. Ciò sembra suggerire una struttura oculare adatta a condizioni ambientali di luce ridotta. Ciò dovrebbe essere naturale per creature acquatiche che vivono negli oceani ove la luce primaria del pianeta non penetra molto profondamente. La colorazione scura è indicativa di occhi che assorbono quasi tutta la luce che penetra in essi, dando l’apparenza di nero.

Sulla Terra, i delfini ed altri cetacei hanno sviluppato un senso radar che li aiuta nella navigazione e così non confidano molto sul senso della vista mentre sono sott’acqua.

•  Aspetti comportamentali ed affinità.

Vi sono diverse affinità tra il comportamento dei Grigi e quello dei delfini.

I delfini terrestri utilizzano il sonar per navigare e disorientare la preda ed i nemici.

L’ ”effetto disorientante” è di particolare interesse per la nostra analisi.

I delfini possono emettere raffiche ultrasoniche molto potenti e concentrate dalla parte anteriore del loro cranio grazie ad un particolare organo detto “melone”.

Questo viene utilizzato per stordire le prede ed i nemici, come gli squali ed i barracuda. In proposito esiste un interessante documentario girato da alcuni studenti che illustra perfettamente le sbalorditive capacità dei delfini: in esso possiamo vedere all’opera un gruppo di delfini che utilizza tale abilità nei confronti di un grosso barracuda. Ad un certo punto del filmato, Il barracuda inizia a nuotare in direzione di un giovane branco di delfini; si vedono quindi quattro grossi delfini adulti girare le loro teste in direzione del predatore ed emettere una prolungata raffica di ultrasuoni. L’effetto sul barracuda è impressionante: esso appare letteralmente “congelato”, completamente paralizzato nell’acqua ed anche le branchie cessano di agitarsi.

I delfini lo fissano per circa trenta secondi, durante i quali il barracuda rimane totalmente immobile. Non appena essi distolgono le loro teste, e quindi l’onda ultrasonica non è più focalizzata sul barracuda, esso fugge velocemente dalla scena.

Ovviamente, questa “onda” va fortemente localizzata, ed è necessario che il

cranio dei delfini sia puntato in direzione del “bersaglio”. L’intensità dell’onda può essere variata a piacere. Durante la caccia, l’onda ultrasonica può essere diretta verso un piccolo pesce e amplificata sino a livelli che risultano letali per la preda, causando la morte istantanea.

I ricercatori di cetacei ritengono che la suddetta tecnica viene utilizzata dai delfini nei loro scontri con gli squali. Le autopsie degli squali morti a seguito dell’attacco di un delfino, rivelano che gli organi interni del predatore sono stati fatti a pezzi. L’onda può essere modulata in maniera tale da produrre un “effetto stordente” apprezzabile nel caso del barracuda. Il risultato finale è la paralisi fisica e il disorientamento psichico della preda.

Il fenomeno descritto è molto simile alle tecniche utilizzate dai Grigi per accelerare il controllo telepatico dei rapiti. Le analogie sono quasi schiaccianti.

Quasi ogni rapito afferma che nel momento dell’abduction è stato paralizzato dai Grigi provando una sensazione di disorientamento mentale.

La cosa lampante più ricordata dai rapiti è il cosiddetto “Stare” (lett. sguardo fisso). Questo fenomeno avviene quando un Grigio guarda direttamente un rapito.

I grandi e scuri occhi dell’essere catturano immediatamente l’attenzione dell’addotto. Questi riferisce di essere, in quel frangente, incapace di muoversi e prova un gran disorientamento mentale.

In qualche rara occasione, i rapiti riferiscono una diminuzione di questi effetti quando un Grigio distoglie lievemente lo sguardo da essi.

Ciò è indicativo del fatto che l’intensità dell’effetto ipnotico è direttamente proporzionale alla direzione o focus della porzione frontale della testa del Grigio.

Questa prova ci induce a formulare l’ipotesi che i Grigi usino un tipo di onda sonora ultrasonica associata alla telepatia per paralizzare un addotto durante il rapimento. Lo “Stare”, come gli addotti lo definiscono, è semplicemente la parte frontale del cranio dei Grigi (equivalente al “melone” dei cetacei) preposta all’attivazione della massima concentrazione dell’onda sulla mente degli addotti.

Quando i Grigi volgono altrove lo sguardo, l’onda naturalmente si affievolisce e l’effetto diminuisce; ciò sembra anche avvenire quando il Grigio si distrae momentaneamente .

La testa dei Grigi viene generalmente descritta come larga, triangolare ed arrotondata nella parte anteriore e posteriore. Ciò suggerisce un struttura dei lobi frontali straordinariamente simile alla struttura fisica del cervello dei cetacei.

Questa è la differenza principale tra il cervello dei cetacei e quello degli umani. L’ampia rotondità si pensa essere un adattamento del cervello dei cetacei per manipolare l’enorme flusso di dati ricevuti dalla localizzazione dell’eco e altre facoltà comunicative basate sul suono.

Si dovrebbe anche notare che nelle rare occasioni in cui gli addotti percepiscono suoni verbali dai Grigi, essi sono descritti come “fortemente impeciati”, a volte come cicalii o bip intermittenti del tutto simili alle melodiose vocalizzazioni dei delfini.

Mentre la struttura del cervello dei Grigi è rimasta fondamentalmente costante, potremmo assumere che l’abilità di eco-localizzazione sia diminuita o si sia atrofizzata quasi completamente: probabilmente, facendone un uso limitato, tale abilità potrebbe essere stata eliminata dai Grigi dalla loro specie nel corso delle clonazioni.

Origini dei Grigi

Premesso di non conoscere tutto sulle origini dei Grigi, siano essi cetacei evoluti o una razza schiava della clonazione, diverse possibili vie possono essere esplorate. Una di queste ci conduce a considerare la possibilità che la loro specie sia il frutto di un’evoluzione naturale o di un’alterazione genetica di cetacei da parte di altre specie evolute di Alieni. Dato che ad oggi non c’è alcuna prova certa, ogni possibile teoria formulata sulle origini di queste creature dovrebbe necessariamente essere considerata come incompleta e quindi suscettibile di modifiche.

•  Cetacei evoluti

Una semplice spiegazione per le origini degli alieni Grigi prende in considerazione un processo evolutivo simile a quello degli esseri umani, ma da antenati cetacei verificatosi in maniera opposta agli antenati dei primati.

Ad un certo punto della loro evoluzione, invece di ritornare agli oceani, o forse lasciando gli oceani, i cetacei si sono semplicemente evoluti sulla terraferma mentre mantenevano le caratteristiche vestigiali dei loro antenati, come gli umani che ancora conservano corpi pelosi ed un’appendice caudale (coccige).

Successivamente, la specie, evolutasi più rapidamente, ha fondato le basi della propria tecnologica (cosa non possibile sott’acqua), ed una società complessa. Qualche tempo dopo, questa specie deve aver sperimentato un qualche grave incidente o altro evento naturale che ha seriamente danneggiato il proprio pool genetico, oppure ha spontaneamente deciso che il miscuglio genetico casuale dovuto alla riproduzione sessuale fosse inadeguato per la propria società e si è quindi imbarcata nella clonazione quale mezzo per risolvere i suoi problemi.

Dopo un ulteriore periodo di tempo, la conoscenza della genetica avanzata come pure la tecnologia richiesta per creare versioni più avanzate dei loro apparati genetici è stata in qualche modo perduta e il risultato è una società che dipende dalle sue macchine per la sopravvivenza della specie, ma che non è in grado di ricrearne la tecnologia. Questa ipotesi è corroborata dalle motivazioni dietro il fenomeno dei rapimenti, che viene di molto semplificato senza coinvolgere altre specie manipolatrici.

•  I “Padroni”

Una variante della teoria appena esaminata postula l’esistenza di una forma di vita cetacea evolutasi su un altro pianeta. In base a questa ipotesi, e al contrario dei cetacei terrestri, la suddetta forma di vita non ritorna agli oceani, ma viene scoperta e più tardi alterata e clonata da un’altra specie di alieni evoluti.

Questa specie (che definiremo per convenzione i “Padroni”) ha avuto bisogno di una fonte di schiavi lavoratori, e così ha cercato una forma di vita meno intelligente da manipolare geneticamente in maniera tale da poter essere utilizzata efficacemente.

Supponiamo arbitrariamente che ciò sia avvenuto circa un milione di anni fa; la più evoluta forma di vita sulla terra, in quel periodo geologico, dovrebbero essere stati i delfini e le balene: questo potrebbe anche essere stato possibile su un altro pianeta, ove una specie simile ai cetacei terrestri si è evoluta al posto dei primati.

In base a questa teoria gli antenati cetacei dei Grigi sono stati geneticamente modificati in una specie bipede eretta in grado di lavorare per i “PADRONI”.

Ad un certo punto tuttavia, i Grigi si sono ribellati ai loro signori e hanno cominciato ad usare su sé stessi la tecnologia dei “Padroni”, ma dato che questi li avevano creati semplicemente per lavorare e non per progettare, la loro cognizione delle operazioni di tecnologia è carente.

Questa teoria potrebbe spiegare l’insufficiente conoscenza della genetica che sembra affliggere i Grigi e perché essi non possono semplicemente modificare artificialmente il proprio codice genetico.

Essi sono in grado di manipolare la tecnologia, e la usano a loro vantaggio ma, poiché sono incapaci di comprendere gli effettivi aspetti teorici di essa e le operazioni dietro l’uso del loro equipaggiamento, hanno bisogno di rapire gli umani.

Un’altra possibilità è che i Grigi non siano indipendenti dai loro “Padroni”, che continuano a controllare e manipolare essi per i propri fini. In tale scenario, i “PADRONI” vengono spesso considerati i Rettiliani (a tal riguardo vedi le teorie cospirazioniste del giornalista David Icke).

Conclusioni

La conclusione finale, al di là di tutte le teorie esposte, e “prove” alla mano, è che i Grigi sono creati artificialmente da individui o esseri sconosciuti o da essi stessi, e che inoltre essi si sono evoluti su un altro pianeta da una forma di vita simile ai cetacei. Una forma di vita di tipo cetaceo evolutasi naturalmente su quel pianeta o che, accelerata artificialmente nella sua evoluzione per mezzo di sofisticate operazioni di ingegneria genetica, è stata più tardi clonata da un’altra razza di alieni più evoluta (definiti convenzionalmente i “PADRONI”) in maniera tale da essere ormai l’unica forma di riproduzione possibile.

A causa delle ripetute clonazioni, la loro sequenza genetica si è deteriorata di generazione in generazione inducendoli così a rapire gli esseri umani per riparare il danno subito dal loro DNA ed aggiungere nuove sequenze al pool genetico clonato.

Si ringraziano le nostre fonti:

www.above topsecret.com

“Il giorno dopo Roswell” di Philip Corso

“ The catchers of Haven” di michel Wolf

“I figli di Matrix” di David Icke

  • Ágata

    Ciao, grazie per la visita e il commento sul mio blog, il tuo blog è molto buono, ho sempre visitare adesso. buona giornata e un grande fine settimana.

  • http://notebooksacer.blogspot.com/ Julinho

    Adventures che il poster, mi è stato guardando caccia tanto tempo fa.

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